cosa significa e quando si configura il patrocinio infedele

Affidare un mandato legale a un avvocato è un passo cruciale, basato su un rapporto di fiducia. Tuttavia, cosa accade quando, dopo aver versato un acconto, il legale rimane inerte? I clienti possono sentirsi traditi e impotenti, pensando che il loro avvocato si sia reso colpevole di patrocinio infedele. Tuttavia, la recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce che il reato di patrocinio infedele si può configurare solo all’interno di un processo già esistente.

Avvocato inerte: cosa significa e quando si configura il patrocinio infedele?

Cos’è il patrocinio infedele?

Il patrocinio infedele è un reato volto a proteggere gli interessi dei clienti e il corretto funzionamento della giustizia. Colpisce l’avvocato che, violando i propri doveri, arreca danno al cliente. Ma non ogni inadempimento contrattuale è sufficiente per configurare questo delitto. Il principio stabilito dalla giurisprudenza indica che devono sussistere specifici presupposti affinché si possa parlare di patrocinio infedele.

Quando l’inerzia dell’avvocato diventa penalmente rilevante?

La Corte di Cassazione ha stabilito che l’inerzia di un avvocato, prima dell’apertura di un procedimento, non integra il reato di patrocinio infedele. Solo un comportamento infedele all’interno di un processo già aperto può essere penalmente rilevante. Pertanto, se un legale raccoglie un acconto e non avvia alcuna azione legale, non commette patrocinio infedele, anche se la sua condotta è eticamente scorretta.

Possibili implicazioni di truffa

In caso di un avvocato che incassa un anticipo senza adempiere al mandato, potrebbe sorgere il sospetto di truffa. Tuttavia, affinché si configuri questo reato, è necessaria la presenza di artifici e raggiri. La Corte ha escluso che la mera inazione possa configurare un piano fraudolento, mantenendo la questione nell’ambito dell’illecito civile.

Quando si configura il patrocinio infedele?

Il patrocinio infedele si realizza quando un avvocato, all’interno di un procedimento già avviato, viola i propri doveri danneggiando il cliente. Esempi includono la scadenza di termini processuali o l’omissione di prove cruciali. È essenziale che dalla condotta infedele derivi un danno concreto, altrimenti il reato non sussiste.

Tutele per il cliente contro l’inerzia dell’avvocato

Anche se l’assenza di reato penale non esclude le tutele per il cliente, che può comunque intraprendere azioni legali. La prima opzione è un’azione civile per responsabilità professionale, chiedendo il risarcimento dei danni subiti. Inoltre, è possibile segnalare la situazione all’Ordine degli Avvocati, che può avviare un procedimento disciplinare. In caso di violazione dei doveri deontologici, il legale può affrontare sanzioni significative.