Ricevere un decreto di espulsione può rappresentare un momento drammatico nella vita di una persona. La legge italiana impone che il destinatario comprenda il contenuto del provvedimento, per potersi difendere adeguatamente. Ma cosa accade se l’atto è redatto solo in italiano e il destinatario non parla questa lingua? La Corte di Cassazione ha chiarito che un decreto di espulsione è valido anche se non tradotto nella lingua madre del destinatario, purché si possa presupporre la sua comprensione dell’italiano.
Espulsione e Traduzione: Quando è Necessaria?
Quando è Valido un Decreto di Espulsione Non Tradotto?
Il principio fondamentale è la tutela del diritto di difesa. La legge stabilisce che il provvedimento debba essere tradotto in una lingua comprensibile. Se non è possibile, è sufficiente una traduzione in inglese, francese o spagnolo. Tuttavia, la mancanza di traduzione nella lingua madre non invalida automaticamente l’atto. La validità dipende dalla presunzione di comprensione della lingua italiana, supportata da indizi concreti, come la permanenza prolungata nel paese e l’aver posseduto un permesso di soggiorno per lavoro.
Indizi di Comprensione della Lingua Italiana
La presunzione di conoscenza dell’italiano deve basarsi su indizi gravi e concreti. Ad esempio, la Corte ha ritenuto valida la comprensione da parte di uno straniero che vive in Italia da tre anni e ha lavorato autonomamente. È improbabile che una persona viva e lavori in Italia senza acquisire una comprensione di base della lingua.
Espulsione e Procedimenti Penali
Se lo straniero è coinvolto in un procedimento penale, l’espulsione non è bloccata, ma il Prefetto deve richiedere un nulla osta all’autorità giudiziaria. Questo passaggio è cruciale per determinare la necessità della presenza dello straniero per il processo.
Impugnazione del Decreto di Espulsione
Una delle contestazioni comuni riguarda la mancanza del nulla osta. La Cassazione ha chiarito che questa mancanza non costituisce un motivo di invalidità dell’atto. La norma sul nulla osta serve a tutelare le esigenze della giustizia penale e non l’interesse dello straniero.
Diritti di Difesa in Caso di Espulsione
Nonostante l’espulsione, lo straniero ha il diritto di difesa. La legge consente di richiedere un’autorizzazione per il rientro temporaneo in Italia, permettendo così di partecipare alle udienze e difendersi durante il processo.
In sintesi, la questione della traduzione dei decreti di espulsione è complessa e richiede una valutazione attenta delle circostanze individuali e delle normative vigenti.

