Reato di truffa on line - Studilegali360

Con la diffusione di Internet e delle nuove tecnologie, le truffe online sono diventate uno dei reati più comuni. Dalle finte e-mail delle banche ai finti annunci di vendita, fino ai profili social falsi: i metodi usati dai truffatori si sono evoluti, ma la norma di riferimento resta sempre l’art. 640 del Codice Penale, che disciplina il reato di truffa.

Vediamo cosa prevede la legge, quali sono le pene e come difendersi da questo fenomeno in continua crescita.

Il reato di truffa online (Art. 640 c.p.)

Cosa dice l’art. 640 c.p.

L’articolo 640 c.p. stabilisce che commette il reato di truffa chiunque, “con artifici o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”.

Tradotto: la truffa si realizza quando una persona viene ingannata attraverso un comportamento ingannevole (ad esempio un finto sito e-commerce o una mail fraudolenta) e, a causa di quell’inganno, subisce una perdita economica mentre il truffatore ottiene un vantaggio.

Truffa tradizionale e truffa online

La truffa online non è un reato a sé stante: è una forma di truffa disciplinata dall’art. 640 c.p., che però viene commessa attraverso strumenti informatici e telematici.

Esempi tipici di truffe online sono:

  • Phishing: e-mail che imitano comunicazioni ufficiali di banche o aziende, con link a siti falsi dove vengono rubati dati sensibili.

  • Finti e-commerce: negozi online inesistenti che incassano soldi senza spedire i prodotti.

  • Truffe sui social: falsi profili che propongono investimenti miracolosi o chiedono denaro per emergenze inventate.

  • Marketplace e annunci falsi: inserzioni di auto, case o oggetti a prezzi troppo vantaggiosi per attrarre vittime.

  • Truffe romantiche: relazioni virtuali usate per manipolare la vittima e ottenere denaro.

Pene previste dall’art. 640 c.p.

Il reato di truffa è punito con:

  • reclusione da 6 mesi a 3 anni;

  • multa da 51 a 1.032 euro.

Le pene aumentano (reclusione da 1 a 5 anni e multa da 309 a 1.549 euro) se la truffa viene commessa:

  • a danno dello Stato o di enti pubblici;

  • con il pretesto di far esonerare qualcuno dal servizio militare;

  • approfittando di condizioni particolari della vittima (ad esempio, persona fragile o anziana).

Nel caso delle truffe online, spesso si applicano anche aggravanti specifiche, ad esempio quando vengono coinvolti sistemi informatici o quando le vittime sono molteplici.

La querela: quando e come agire

Il reato di truffa, compresa la truffa online, è procedibile a querela di parte, cioè la vittima deve presentare denuncia/querela entro 3 mesi dal fatto (o dalla scoperta del fatto).

Solo in alcuni casi particolarmente gravi la truffa diventa perseguibile d’ufficio, senza bisogno della querela (ad esempio se commessa ai danni dello Stato).

Per denunciare una truffa online è fondamentale:

  • raccogliere prove digitali (screenshot, conversazioni, e-mail, link, ricevute di pagamento);

  • presentare querela presso Polizia Postale o Carabinieri;

  • segnalare il sito o il profilo ai provider di servizi online.

Truffa online e responsabilità civile

Oltre al processo penale, la vittima può avviare anche un’azione civile per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali (somme perse) e, in certi casi, anche dei danni morali.

Tuttavia, recuperare i soldi non è sempre semplice: spesso i truffatori usano identità false, prestanome o piattaforme straniere difficili da rintracciare. Per questo la prevenzione resta l’arma principale.

Come difendersi dalle truffe online

Ecco alcune regole pratiche per proteggersi:

  • diffidare da offerte troppo vantaggiose;

  • controllare sempre che i siti abbiano connessione sicura https:// e dati di contatto verificabili;

  • non cliccare link sospetti ricevuti via e-mail o SMS;

  • non condividere password o codici OTP;

  • verificare recensioni e feedback prima di acquistare da nuovi venditori online;

  • usare sistemi di pagamento sicuri e tracciabili.

Il reato di truffa online (Art. 640 c.p.)

Il reato di truffa online, pur essendo disciplinato dalla stessa norma che regola la truffa tradizionale (art. 640 c.p.), è oggi tra i più diffusi e insidiosi a causa della facilità con cui si può ingannare un numero elevato di persone sul web.

Chi cade vittima di una truffa deve agire tempestivamente, presentare querela e raccogliere tutte le prove digitali utili. Allo stesso tempo, la prudenza e l’attenzione quotidiana restano i migliori strumenti per prevenire il rischio.